lunedì 13 giugno 2011

La moda delle intolleranze alimentari

Ormai c'è un esercito di intolleranti a qualche cibo. Chi elimina i lieviti, chi i latticini, e via così. Vittima di test sulle intolleranze alimentari che si chiamano Dria, Vega, citossico o Alcat.
Questi pseudoesami servirebbero per scoprire la ridotta capacità dell'organismo di metabolizzare un cibo, con susseguenti gonfiori e malanni. Per individuare l'alimento incriminato, analizzano condizioni variabili: dalle non meglio precisate vibrazioni energetiche (Vega) alle alterazioni dei globuli bianchi (citossico).

Qual è il problema? Non ci sono studi scientifici a supporto di tali test. Non a caso se ci sottopone allo stesso esame più volte, si hanno risultati differenti. E, non a caso, una persona su due risulta intollerante a qualcosa. Eppure, sembra che 40 italiani su 100 si sottopongano a uno di questi test non convenzionali. In barba ai costi, che si aggirano sui 200-300€ a esame. E' una moda. Tanto diffusa quanto insensata. Inseguita con la speranza di perdere una o due taglie o di allontanare un malessere. Va fatta chiarezza. Un alimento può scatenare intolleranza o allergia. Per la medicina ufficiale solo due persone su cento soffrono di intolleranze alimentari. Quelle reali sono dovute a difetti di produzione di enzimi digestivi (come da lattasi, che rende intolleranti al latte), diagnosticabili tramite i test sul respiro. Poi c'è l'intolleranza al glutine (malattia celiaca), che si accerta dosando nel siero gli anticorpi specifici. Nelle allergie, a scatenare la reazione è l'allergene contenuto nell'alimento: una proteina, che innesca la produzione sbagliata di anticorpi, creando un'infiammazione. Come si diagnosticano? A disposizione ci sono gli esami seri: dal prick test agli esami molecolari, che si effettuano dal medico specialista, l'allergologo.

A presto Blogger Markus, e Belliesani.it

articolo tratto dal n.6 di "OK la salute prima di tutto", scritto da Donatella Macchia, responsabile Servizio per la diagnosi e il Follow Up di allergie e intolleranze alimentari al San Giovanni di Dio di Firenze.

3 commenti:

  1. non condivido affatto il fatto che sia una moda i test per le intolleranze alimentari si rivelano utili soprattutto a chi ha problemi di peso, io grazie a un test ho perso 5 chili.

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  2. Hanno ragione tutti! la situazione è reale, ovvero sempre più persone intolleranti a qualche cosa. Riflettendo un po', a me personalmente viene da dire che i nostri avi tutte queste intolleranze non sapevano neanch ecosa fossero! Riuscite ad IMMAGINARE IL PERCHE'? io penso sia molto semplice: oggi viviamo in un mondo sempre più sterile e apparentemente pulito (ma pieno di chimica) a tal punto che appena il nostro organismo si trova a dover relazionarsi con qualche battere, tutto va in crisi e si scatenano le peggio cose. Da qui, oggi nasce il sempre più maggiore fabbisogno di integrare l'alimentazione!!! in modo da aiutare l'organismo a difendersi meglio ed in modo naturale. Per finire, sorridendo dico che prima di andare nel panico perchè ci hanno detto che siamo allergici all'acqua, io direi di farci un autoanalisi per capire come correggere il nostro stile di vita!!!! Buona giornata

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  3. Caro "webmarketing",
    come vedi dall'articolo si parla di dati ( Per la medicina ufficiale solo due persone su cento soffrono di intolleranze alimentari ) e quindi tu potresti far parte di questa percentuale.
    Un felice augurio di mantenere i 5 kg che sei riusciti a perdere,
    Blogger Markus

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