lunedì 31 gennaio 2011

Il sistema di allerta rapida per gli alimenti

Il sistema di allerta rapida per gli alimenti, il cui acronimo inglese è RASFF, è una ulteriore sicurezza per i consumatori, un ulteriore controllo che si va ad aggiungere a quelli già normalmente adottati nella produzione e preparazione degli alimenti. E’ un sistema pensato per trasmettere all’autorità sanitaria le informazioni sugli alimenti non conformi ai requisisti di sicurezza richiesti e che quindi devono essere ritirati dal mercato. Questo spiega Mario Astuti responsabile della Veterinaria in Lombardia. E continua spiegando che esistono sistemi simili anche per i prodotti non alimentari, probabilmente tanti si ricordano del ritiro di automobili giapponesi oppure di giocattoli cinesi. Lo stesso avviene per gli alimenti: esiste una rete che comprende la Commissione CE, gli stati membri (per l’Italia il Ministero della salute), le Regioni e le ASL. Il sistema per gestire gli allerta per gli alimenti e mangimi si basa prima di tutto sulla rintracciabilità dei prodotti, cioè la capacità degli operatori di seguire e ripercorrere tutto il percorso che dal produttore al consumatore finale compie un determinato alimento. Alcune volte questo sistema è complesso. Ad esempio lo scorso anno si dovettero ritirare della carne suina proveniente dall’Irlanda perché contaminata da diossina e quindi anche molti altri prodotti che contenevano quella carne. Alcuni anni fa era stato rilevato un colorante in una partita di peperoncino. Sembra una cosa da niente, ma bisogna invece pensare in quanti prodotti è andato quel peperoncino : sughi, paste, salse, salumi. Quantità minime, ma comunque rilevabili. Alla domanda: quali sono i dati che vengono trasmessi dal sistema di allerta? Risponde “molti e diversi fra loro. Un prodotto è identificato da alcuni dati fissi come il lotto e la scadenza, normalmente riportati sulle confezioni. Poi richiediamo alle ditte produttrici o distributrici, l’elenco dei loro clienti. In questo modo sappiamo dove è andato un certo prodotto, dove fisicamente può essere reperito”.E questo percorso arriva fino al banco del supermercato o del negozio. La segnalazione di un cibo che per qualunque ragione non abbia i requisiti di sicurezza può venire sia dal controllo operato dalla ASL come dall' autocontrollo della ditta produttrice, ma anche dalla segnalazione di un cittadino. Una volta arrivata la segnalazione viene diffusa alla ASL di competenza, alle Regioni e se il prodotto è arrivato o è stato inviato in un altro Paese viene trasmesso al Ministero. Nel 2008 sono stati registrati 309 casi e in 116 casi l'allerta è partita dalle ASL, in 126 dalle Regioni e 66 volte nell’ambito della Comunità Europea, 1 dal Ministero. Nel 2009 i casi sono stati 249. I prodotti più coinvolti sono carne, pesce, latte, farine, cereali: in questi ultimi per esempio sono stati rintracciati degli OGM. Questi numeri non devono inquietare ma bensì tranquillizzare i consumatori perché sono il segnale che esiste un sistema che coinvolge i produttori e organismi di controllo che riesce ad individuare alimenti che non hanno tutti i requisiti di sicurezza e interviene in modo tempestivo per eliminarli dal mercato e dalla disponibilità del consumatore.
giovedì 27 gennaio 2011

Le malattie dell'inverno: influenza, tosse, raffreddore, mal di gola, mal d'orecchie.

Le condizioni invernali, cioè le basse temperature, la nebbia o lo smog, sono l’ambiente ideale per i batteri , che prediligono questo periodo per riprodursi e per diffondersi tra le persone. Non solo: l’inverno , aumenta il tempo che passiamo in luoghi chiusi, e il contatto ravvicinato facilita il contagio della malattia da una persona a un’altra. Il risultato è, quindi, il diffondersi delle infezioni e infiammazioni delle vie respiratorie. Se queste colpiscono le vie aeree superiori, parliamo di riniti, faringiti o tonsilliti; se vanno in profondità, parliamo di bronchiti o di polmoniti; se, invece l’infiammazione sale all’orecchio, soffriamo di otite. Non tutte queste malattie richiedono l’uso di farmaci specifici: spesso è sufficiente tenere sotto controllo la febbre, eventualmente con un antipiretico, e facilitare la respirazione liberando le vie aeree con l’aiuto di mucolitici e decongestionanti nasali. Ecco una delle più comuni patologie da raffreddamento! L’influenza La 'sovrana' dell’inverno! Il suo arrivo è annunciato da raffreddore, tosse, mal di gola e mal di testa, che possono precedere di qualche giorno la comparsa della febbre che, nei bambini, è sempre alta.La persona malata può anche lamentarsi di dolori muscolari, stanchezza eccessiva o poca fame, così come può avere disturbi gastrointestinali quali vomito o diarrea. Generalmente la febbre alta dura solo qualche giorno e i sintomi influenzali si risolvono nell’arco di una settimana senza necessità di una terapia specifica. In una comune influenza è possibile prendere un antipiretico per abbassare la febbre e, soprattutto, bere molti liquidi, per evitare la disidratazione e per facilitare la sudorazione, un meccanismo naturale di controllo della malattia. Poiché l’influenza è di natura virale, l’uso di antibiotici non è utile, salvo che il medico non accerti una concomitante infezione batterica, per esempio un’otite o una faringite. Ma l’inverno e il freddo non sono sempre i principali responsabili delle infezioni invernali, soprattutto nei bambini. Se è vero che il freddo favorisce la crescita del numero dei microbi nell’ambiente e che il maggior tempo trascorso in ambienti chiusi con altre persone facilita la diffusione delle malattie, è importante ricordare che il fumo irrita le vie respiratorie, rendendole più delicate; che l’umidità è nemica della salute, per cui una casa umida può diventare un luogo insalubre; e che non sempre coprirsi troppo, e coprire troppo i bambini, è un bene, perché il sudare e poi esporsi al vento e al freddo non fa bene alla salute. Tratto da: pagine mediche.it Che consigli dare per prevenire e rinforzare il sistema immunitario; certamente una sana alimentazione ricca di frutta e verdura e proteine sane con pochi grassi. Per chi salta la colazione consiglio un buon frullato Formula 1 ricco di nutrienti per garantire già dal mattino il carburante ottimale per le nostre cellule. Utile il Multivitaminico , Mineral Complex e Rose Ox
lunedì 24 gennaio 2011

Cammina cammina e ti allontani da 24 malattie

Studio inglese: fare una regolare attività fisica aiuta a prevenire infarto, diabete, depressione e tanti altri guai. Ecco i consigli per i più pigri … Che lo sport faccia bene è convinzione radicata e unanime, eppure dall'ultimo rapporto delll'Istituto Superiore di Sanità si scopre che un italiano su tre è sedentario, con un aumento del 10% dal 2007. E a questa fetta di pigri si aggiunge un ulteriore 37% di connazionali che fa un'attività fisica talmente modesta da essere lontana dai parametri previsti dalle linee guida riconosciute a livello internazionale: 30 minuti al giorno, almeno 5 volte la settimana. Chissà se l'esercito di poltroni si darà una mossa dopo le conclusioni di un'importante indagine condotta dall'Università dell'East Anglia di Norwich (Gran Bretagna), pubblicata sull'International Journal of Clinical Practice: basta camminare per tenere lontano un sacco di guai, 24 per l'esattezza. Dal diabete all'ipertensione, dall'osteoporosi alla depressione. Mezz'ora cinque giorni su sette Per rimanere in buona salute, quindi, non serve scalare montagne, impegnarsi in corse estenuanti o macinare decine di vasche in piscina. Basta muovere i piedi con costanza, tutti i giorni, abbandonando abitudini come parcheggiare l'auto sotto casa o davanti all'ufficio e mettendo in atto trucchi semplice come allungare la strada per fare shopping o scendere dall'autobus due fermate prima della destinazione. I ricercatori inglesi hanno messo insieme i risultati di 40 studi compiuti tra il 2006 e il 2010 da varie università e hanno stilato l'elenco di 24 patologie che si possono scansare con l'attività fisica più semplice e meno costosa in assoluto (vedi note fine articolo*). Hanno poi concluso il lavoro con alcuni consigli pratici: - per gli adulti fino ai 65 anni sono consigliabili 150 minuti a settimana di passeggiate, ovvero mezz'ora per cinque giorni su sette; - chi fa abitualmente jogging e mantiene un ritmo di passi più elevato può limitarsi a 20 minuti tre volte la settimana; - le persone anziane non devono smettere di muoversi, a meno che non ci siano controindicazioni gravi; - per rammentare i benefici dell'attività fisica occorre non fumare e seguire una dieta equilibrata. *Le patologie scansate a suon di passi Ecco le principali patologie che possono essere frenate con una regolare attività fisica secondo gli studi analizzati dai ricercatori dell'Università dell'East Anglia: malattie cardiovascolari (infarto, ipertensione arteriosa, ischemia), diabete di tipo 2, obesità, depressione, osteoporosi, problemi di erezione, malattie degenerative del cervello (demenza senile, Alzheimer), alcuni tipi di tumore (in particolare alla prostata e al colon-retto). Marco Casari, OK-La salute prima di tutto, Gennaio 2011
giovedì 20 gennaio 2011

Troppo puliti, più allergici

Lavarsi troppo le mani con detergenti antibatterici mette gli under 18 a rischio di allergie e di raffreddore da fieno. Tutta colpa del triclosan, sostanza chimica che ciclicamente torna alla ribalta per i rischi legati al suo uso, e che viene comunemente adoperata nelle preparazioni alla base di saponi antibatterici, dentifrici, antisettici del cavo orale, detersivi per la casa, ma anche di alcune strumentazioni mediche, degli involucri che contengono gli assorbenti femminili, e delle comuni penne biro. Per i ricercatori statunitensi della University of Michigan School of Public Health, che a questo legame hanno dedicato un primo studio, è solo il primo passo per scoprire davvero, dopo anni di allarmi, quali siano nel lungo periodo le conseguenze dell’uso di questi detergenti e in che modo altre sostanze, come il bisfenolo-A attacchino il sistema immunitario tanto da indebolirlo. L’analisi dei ricercatori del Michigan è partita dai dati raccolti tra il 2003 e il 2006 su un campione di popolazione dai 6 anni in su. Tra i casi studiati, hanno così scoperto che in percentuale chi aveva livelli più alti di triclosan tra i minori di 18 anni tendeva a sviluppare maggiormente allergie di ogni specie e anche riniti allergiche. Così come la stessa ricerca ha evidenziato un legame tra i livelli più alti di esposizione al bisfenolo-A (sostanza usata in unione ad altre per la produzione di plastiche di ogni genere, dai contenitori per alimenti ai biberon) nella popolazione adulta e un calo delle difese immunitarie. Troppa igiene farebbe dunque ammalare di più? Questa ricerca si aggiunge alle molte altre che confermano la cosiddetta "ipotesi igienica", ovvero quel filone di teorie che collegano ambienti troppo puliti e privi di germi all’aumentare delle allergie, come conferma anche la ricercatrice Allison Aiello al Medical Daily: «Le scoperte sul triclosan nella popolazione più giovane supporta l’ipotesi igienica e insegna che vivere in ambienti molto puliti e igienizzati influisce sull’esposizione ai micro-organismi che sono invece benefici per lo sviluppo di un corretto sistema immunitario». Ciò non toglie che un legame forte tra triclosan e malattie nel lungo periodo vada ancora dimostrato. Come suggeriscono gli stessi autori della ricerca, è possibile semplicemente che chi soffre di allergie di ogni genere tenda a lavarsi di più, esponendo se stesso a queste sostanze chimiche quando già l’allergia è presente. Articolo di Eva Per asso (corriere.it 30 novembre 2010) Attenti quindi ai saponi e detergenti che scegliete, il mio consiglio è di leggere bene l’etichetta e scegliere sempre prodotti ipoallergenici. Noi in famiglia utiliziamo bagnoschiuma e shampoo Herbal Aloe, che non contengono Triclosan…nel dubbio meglio evitare! Potete provarli!
lunedì 17 gennaio 2011

Prima di partire per la settimana bianca è meglio assicurarsi di essere in forma

Prima di partire per la settimana bianca è meglio assicurarsi di essere in forma, cominciando ad allenarsi per rimettere ai piedi sci o snowboard. Altrimenti c'è il rischio di andare a ingrossare la casistica di Gert Klug, un medico dell’Università di Innsbruck che ha studiato 1.500 turisti in settimana bianca sulle Alpi tirolesi, arrivati nel suo ospedale fra il 2006 e il 2010 dopo aver avuto problemi cardiaci sulle piste. In 170 avevano avuto un vero e proprio infarto: non moltissimi, considerando i milioni di sciatori che ogni anno trascorrono le vacanze sulla neve in quelle zone, ma i dati raccolti da Klug sono parecchio interessanti perché dipingono un ritratto assai preciso del turista a rischio cuore sulla neve. FATTORI DI RISCHIO - In oltre la metà dei casi, infatti, chi aveva avuto un infarto in settimana bianca era sedentario per quasi tutto il resto dell'anno; il 70% dei pazienti, inoltre, aveva almeno un paio di fattori di rischio cardiovascolare, dal fumo alla pressione alta, dal colesterolo in eccesso alla glicemia sballata. La scarsa preparazione fisica, unita a un sistema cardiovascolare non proprio perfetto, è il mix fatale assieme all'altitudine: in quota si riduce la disponibilità di ossigeno per cuore e vasi, che con il freddo "lavorano" peggio. Così si può andare incontro a un infarto, soprattutto all’inizio della vacanza, quando bisogna ancora adattarsi al nuovo ambiente, ma si è già iniziato a sciare. Non a caso il dottor Klug ha dimostrato che il 56% degli infarti si verifica nel primo o secondo giorno dall’arrivo, dopo le prime discese sulle piste. Magari alla sera, rientrati in hotel: l'infarto avviene mente si scia solo nel 40% dei casi. «Lo sci alpino è un'attività anaerobica, che impone grossi sforzi di breve durata; anche il cuore è sotto stress, basti pensare al batticuore dopo una discesa - spiega Alessandro Biffi, presidente della Società italiana di cardiologia dello sport -. Difficilmente chi prenota la settimana bianca riflette sui possibili rischi per la salute; invece chi ha più di 35-40 anni dovrebbe sottoporsi almeno all'elettrocardiogramma, a riposo e sotto sforzo. Lo sci va bene per tutti, anche chi ha avuto problemi di cuore può farlo, ma con le dovute cautele». RACCOMANDAZIONI - «Chi ha avuto un infarto può fare la settimana bianca, purché si sottoponga a controlli accurati prima della partenza e non salga troppo in quota: non bisognerebbe oltrepassare i 2mila metri, l'ideale è stare attorno ai 1.500 metri - conferma Marino Scherillo, presidente dell'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri -. Le stesse raccomandazioni valgono per gli ipertesi, che in montagna sono più a rischio perché con l'altitudine la pressione tende a salire: prima di partire è bene rivedere la terapia, accertarsi che l'ipertensione sia sotto controllo e stabilire con il medico il numero di ore "permesse" sugli sci». Una visita medica preventiva sarebbe, tra l'altro, molto utile non solo per il cuore: «Con un buon anticipo rispetto alla partenza è opportuno fare il punto sul proprio grado di preparazione atletica, per pensare a un programma di allenamento presciistico adatto. Chi arriva sulle piste dopo un anno di sedentarietà rischia grosso anche per le articolazioni: gli incidenti sulle piste spesso dipendono proprio dalla mancanza di allenamento» conclude Biffi. Articolo di Carlo Sartorio Corriere Salute del 21 dicembre 2010
giovedì 13 gennaio 2011

Influenza: ecco gli alimenti che non devono mai mancare.

L’influenza stagionale è alle porte. Come difendersi e come prevenirne il contagio? Gli esperti del Policlinico San Matteo di Pavia puntano sulla corretta alimentazione e consigliano di non farsi mai mancare alcuni alimenti nella dieta quotidiana. Vediamo nel dettaglio quali sono gli alimenti salva-influenza. Innanzitutto tutti quelli ricchi di vitamine. In particolare betacarotene, vitamina C e vitamina E: kiwi, spinaci, agrumi, carote, mandorle e frutta secca, zucca, olio extravergine di oliva. Si tratta di prodotti di stagione ricchissimi di importanti vitamine che svolgono una preziosa azione antiossidante e stimolante per il sistema immunitario. L’elenco di alimenti che prevengono l’influenza si arricchisce anche di prodotti non molto diffusi, come le barbabietole rosse, i broccoli, il prezzemolo e le cime di rapa. Infine, per chi lo tollera : latte con un cucchiaino di miele. Inutile ribadire che chi è continuamente sotto stress e mangia in modo frettoloso e disordinato non è certo protetto dai virus influenzali, perciò si cauteli integrando con il Multivitaminico e Mineral Complex ad ogni pasto, in più, per aumentare l’apporto di betacarotene utile il Rose Ox, un mix di crucifere, carote, pomodoro e rosmarino ricco di antiossidanti. Per le difese immunitarie aggiungete Herbalifeline e Niteworks. Blogger Markus
lunedì 10 gennaio 2011

Alimentazione e attività fisica nel bambino

Per il benessere dei nostri bambini una corretta alimentazione è fondamentale, ma non basta, in quanto sulla bilancia metabolica abbiamo da una parte le entrate (dieta quotidiana) e dall'altra parte le uscite (attività fisica) . Se la bilancia pende maggiormente verso le entrate, ovviamente avremo un progressivo aumento di peso del bambino, che sovente può sfociare in un quadro di sovrappeso o obesità già in età evolutiva. La "piramide dell'attività fisica" può essere considerata come la rappresentazione della distribuzione ideale delle attività fisiche di un bambino durante la settimana. Alla base della piramide sono indicate attività di gioco che dovrebbero occupare la maggior parte del pomeriggio del bambino. Le altre attività quotidiane rientrano nell'ambito di quella che è definita come attività fisica non programmata che contribuisce in maniera importante a determinare il livello medio di attività e quindi il dispendio energetico complessivo. L'esercisio fisico non programmato favorisce uno stile di vita più attivo ed è importante limitare la sedentarietà. Alle attività quotidiane è importante associare l esecuzione di un esercizio fisico programmato, cioè confinato ad un orario programmabile e ripetibile. Questo è utile per il bambino perchè oltre a fargli spendere energia, lo distrae, gli consente di conoscere nuovi amici e lo allontana da casa, dove il cibo è facilmente raggiungibile e la TV o i videogiochi sono una continua tentazione. Si tratta quindi di scegliere una attività sportiva che deve essere valutata in base alle attitudini del bambino. La frequenza consigliata è di 2 - 3 sessioni alla settimana, della durata di 50 - 60 minuti ciascuna e quindi non è sufficiente a garantire una adeguata attività fisica ed è per questo che una attività quotidiana moderata e sufficientemente protratta nel tempo diventa fondamentale. Ai bambini pertanto vanno prospettati entrambi gli aspetti: attività sportiva e movimento quotidiano. La vita di tutti i giorni offre infatti numerose opportunità per compiere del movimento senza doversi affaticare troppo e bisogna imparare a coglierle.
giovedì 6 gennaio 2011

Vitamine, indispensabili amiche per la vita

Frutta e verdura sono fondamentali nella nostra alimentazione e contribuiscono al benessere e alla buona salute del nostro organismo, soprattutto perché costituiscono una fonte preziosa di vitamine. Inoltre sono ricche di acqua e a ridotto contenuto di grassi e pertanto consigliate in dosi abbondanti anche in regime di perdita peso.
In particolare in questa stagione, in cui abbiamo bisogno di buone difese immunitarie per combattere meglio il freddo pungente, ecco che il giusto apporto di vitamine e minerali è indispensabile.

Di seguito vediamo dove trovare due vitamine importantissime:

Fonti di vitamina A: carote, zucca gialla, peperoni, spinaci, biete, broccoli, cicoria, indivia, lattuga, radicchio verde, albicocche, pesche, kaki, melone giallo.
Fonti di vitamina C: pomodori, peperoni, cavolfiori, broccoli, cavoletti di Bruxelles, patate novelle, la frutta di sapore acidulo, (come limoni, arance, mandarini, pompelmi, clementine) ananas, fragole, kiwi, lamponi.
- I caroteni si trasformano nell'organismo in vitamina A, che esercita un'importante funzione nell'accrescimento corporeo, nella protezione degli epiteli e durante la visione alla luce crepuscolare.
- La fibra alimentare, di cui sono ricchi i vegetali in genere, è costituita prevalentemente da cellulosa, emicellulose, pectine e lignine: sostanze che l'organismo umano non è in grado di digerire, ma che risultano utili in quanto attivano la motilità intestinale e sono gli spazzini dell’intestino, cioè mantengono l’intestino pulito facilitando quindi l’assorbimento dei nutrienti.
Inoltre le proprietà assorbenti delle fibre fanno sì che esse siano capaci di trattenere sali biliari e colesterolo, aumentando così l'eliminazione di queste sostanze.
- La vitamina C, detta anche acido ascorbico, agisce come antiossidante svolgendo nell'organismo innumerevoli funzioni: è indispensabile in alcune tappe metaboliche che portano alla formazione del collagene, sostanza fondamentale del tessuto connettivo e osseo; mantiene l'integrità dei vasi sanguigni, soprattutto dei capillari; è coinvolta nella formazione della dentina, nella rimarginazione di ferite e scottature, favorisce l'assorbimento del ferro; favorisce il risparmio delle vitamine A ed E ed infine sembra esplicare un'importante funzione nella difesa dalle infezioni.

E’ opportuno consumare quotidianamente ortaggi e frutta, preferibilmente crudi, per apportare all'organismo, oltre alle vitamine A e C, un'ottimale quantità di fibra.
Tutti gli ortaggi e la frutta fresca hanno un elevato contenuto in acqua (80-90%) con un modesto apporto energetico, ad eccezione della frutta molto dolce come banane, fichi, kaki.

Da tenere presente infine che purtroppo frutta e verdura, secondo alcuni studi di nutrizionisti e dietisti, hanno perso fino al 70% dei loro nutrienti, a causa di metodi di coltivazione, conservazione e trasporto e a causa della richiesta di frutta e verdura fuori stagione. Per questo motivo il mio consiglio è di integrare sempre con Multivitamin complex, un compesso di vitamine e minerali a lento rilascio, che ci garantisce il corretto apporto di nutrienti durante tutta la giornata, senza alcun dubbio.


Parzialmente tratto da bellezza.it

www.belliesani.it
lunedì 3 gennaio 2011

Grandi feste, piccoli eccessi

Impariamo ad abituare i nostri figli ad una corretta alimentazione anche durante i periodi di festa. Il parere dell'esperto: Dott. Piercarlo Salari, il Pediatra. Le festività offrono ai nostri bambini tante "dolci tentazioni" che, se non opportunamente moderate, possono talvolta generare conseguenze indesiderate. Oltre ai classici disturbi come indigestione, mal di pancia o attacchi di acetone, un errato regime alimentare può infatti comportare nel medio e lungo periodo un rischio di sovrappeso, difficile da smaltire in breve tempo. Molti bambini inoltre durante le feste cambiano totalmente ritmi ed abitudini: si svegliano tardi, saltano la colazione o eccedono nel cibo, spesso trascorrono ore seduti tra cinema, TV e videogiochi, mangiucchiando quello che trovano alla loro portata. Spetta quindi ai genitori il compito di guidare i propri bambini, cercare di correggere cattive abitudini, alimentari e non solo, che si possono instaurare in questo periodo e magari iniziare ad insegnare loro qualche piccola buona regola senza per forza dover rinunciare alle irresistibili leccornie. ECCO QUALCHE CONSIGLIO PRATICO … 1. Mai far saltare la prima colazione, piuttosto fare uno spuntino leggero. 2. Non spingere ad evitare gli zuccheri, perché svolgono l'importante funzione di aiutare la combustione dei nutrienti (come sali minerali e vitamine) a livello cellulare nell'organismo; piuttosto, nella preparazione dei dolci, sostituire gli zuccheri raffinati con soluzioni naturali come il miele o lo sciroppo d'acero, più facilmente digeribili. 3. Dopo un pasto "esagerato", inserire nel successivo frutta e verdura, che aiutano l'attività dell'intestino e riducono il senso di appetito. E fare in modo che vengano evitate le "sregolatezze" dei fuori pasto, meglio un'unica sana merenda. 4. Evitare di proporre ai piccoli commensali piatti molto elaborati e spesso poco digeribili, limitando quindi l'utilizzo di spezie, salse e condimenti. 5. Far attenzione a non presentare piatti troppo "proteici" (a base di carne, uova, formaggi). Le proteine infatti comportano un sovraccarico di lavoro per i reni. 6. Approfittare dell'usanza di consumare ananas a Natale: è l'ideale dopo i pasti abbondanti perché semplifica la digestione e l'assimilazione delle proteine. 7. Promuovere sempre il movimento per vincere la pigrizia che, con la complicità del clima poco favorevole, tende spesso a prendere il sopravvento nei periodi di festa (i genitori dovrebbero dare il buon esempio). Basteranno anche delle semplici passeggiate. E se vi chiedono sempre snack e merendine? - spiegate ai vostri figli che è fondamentale variare l'alimentazione. Quindi, al fine di trovare il giusto equilibrio tra i diversi ingredienti, proponete il momento della merenda come un'occasione di gioco per gustare uno snack ogni volta diverso, prediligendo prodotti a base di fibre, importanti per la regolazione delle funzioni intestinali, oltre al consumo di frutta, formaggio fresco, cioccolato fondente, ecc. - per invogliare i vostri figli ad assumere fibre proponete loro snack a base di cereali, alimento che, oltre ad essere una importante fonte di energia grazie all'alto contenuto di carboidrati, è anche molto ricco di fibra. Così scopriranno nuovi gusti e un nuovo e nutriente modo di alimentarsi! - considerate che un succo di frutta equivale, in termini di calorie, ad uno snack veloce; quindi per esempio, proponete in alternativa l'uno o l'altro. Blogger Markus, 3 gennaio 2011