giovedì 30 giugno 2011

Caffè, sushi e tacchi a spillo
in gravidanza adesso si può













Caffè, sushi e tacchi a spillo 
in gravidanza adesso si può.
Un muro di divieti associa la gestante alla condizione di malata. Ora un volume scardina i falsi miti delle donne in attesa. E salva Victoria Beckham: non c'è nulla che sia veramente proibito nello stile di vita di chi aspetta un figlio.


Tacco dodici. Voli in aereo. Troppi impegni. La vita di sempre si concilia con la maternità? Se lo chiedono i tabloid inglesi con una tirata d'orecchie alla 37enne Victoria Beckham, in attesa del quarto figlio che nascerà a luglio, appena fotografata a Los Angeles elegantissima e, a dispetto della pancia, su un vertiginoso stiletto. Non è il tempo di fermarsi, ridimensionare gli impegni e prendersela con calma in attesa del lieto evento? le suggerisce il Mail on line.

Eppure non c'è nulla nel suo comportamento (dallo stile di vita fino agli accessori) che sia proibito a una donna che aspetta un bambino e sia in buona salute, come appare Posh. Stando almeno all'ultima bibbia appena pubblicata sull'argomento (la Guida definitiva per le mamme alla gravidanza e alla nascita) firmata da tre ginecologhe californiane che, in 15 anni di esperienza e dopo aver fatto nascere più di 10.000 bambini, hanno deciso di dire basta ai falsi miti in materia. Quelli che rimbalzano dalle domande rivolte dalle gestanti al ginecologo alle credenze tramandate tra le generazioni. Le autrici si propongono di ridurre lo stress che, causa cattive informazioni, accompagna le donne in gravidanza e abbattere quel muro di divieti che associa la gestante alla condizione di malata. La vita normale vada avanti, dunque: dai pasti al sesso, dal lavoro alla posizione nel letto, è il messaggio tra le righe.

Se è vero che si è in due, falso anzi dannoso mangiare per due: in gravidanza servono solo 300 calorie in più al giorno e, al contrario, l'obesità delle madri è legata alle complicazioni durante il parto. Sui cibi c'è più libertà di quanta se ne immagini: sì al pesce crudo come il sushi, al salmone affumicato perché ricco di omega-3. Permessi gli hamburger ben cotti: non diffondono batteri come la Listeria. L'eccesso di caffeina può causare le palpitazioni ma una tazza al giorno non fa male. L'alcol poi: uno studio pubblicato sul Journal of epidemiology and community health suggerisce che un moderato consumo (uno o due bicchieri a settimana) non danneggia il feto. È l'abuso legato alla sindrome alcolica fetale, una delle più gravi patologie per il feto. Chi ha un gatto lo accarezzi, ci giochi: solo i suoi escrementi sono veicoli della toxoplasmosi. Nessun effetto negativo sul feto da tinture per capelli e smalti per unghie. Falso che creme e oli mettono al riparo dalle smagliature: la loro formazione dipende dalla presenza di collagene e da fattori genetici. Il lavoro non è nemico della dolce attesa. Stare davanti al computer non fa male, se si usa un laptop meglio poggiarlo su un tavolo, suggeriscono le esperte. A letto si può scegliere la posizione preferita: dormire sul lato sinistro come di schiena, perché se la pancia comprime la vena cava che passa lungo il lato destro della colonna vertebrale non inibisce l'afflusso di sangue al cuore e all'utero. Meglio evitare saune, Jacuzzi e i bagni, non del tutto ma quelli con una temperatura troppo calda, secondo l'American College of Obstetricians and Gynecologists.

La forma della pancia per capire se sarà maschio o femmina è menzognera mentre, salvo particolari controindicazioni, i rapporti sessuali sono consigliati: uno studio del Royal College of Obstetricians and Gynaecologists inglese ha dimostrato il ruolo delle prostaglandine presenti nello sperma nell'induzione al parto. Camminare non rende il parto più veloce, ma la mamma non s'abbandoni alla pigrizia. Se fa ginnastica sopporta meglio il peso della pancia e il bimbo che porta con sé si allena insieme a lei con effetti benefici sul suo cuore. 

Blogger Markus e belliesani.it,

articolo di PAOLA COPPOLA, www.gazzetta.it
lunedì 27 giugno 2011

Dieta Mediterranea


La dieta mediterranea è molto popolare, e come potrebbe essere altrimenti? Sapori squisiti, cibi gustosi e tanti benefici per il benessere e per la salute. Si può desiderare di più?


La dieta mediterranea è caratterizzata da:

1) Utilizzo di olio extravergine di oliva (al posto di burro e margarina)

2) Tante verdure, frutta, cerali, legumi, se mi e frutta in guscio

3) Moderato consumo di pesce, specie di pesci grassi

4) Consumo medio-basso di latticini; in particolare, formaggio e yogurt. Fai attenzione ai grassi saturi dei latticini

5) Consumo medio-basso di uova (3-4 la settimana)

6) Cibi freschi di stagione

7) Uno o due piccoli bicchieri di vino rosso durante i pasti principali

Oggi Herbalife ti propone un sapore del Mediterraneo con la nuova Zuppa di pomodoro Gourmet, aromatizzata con basilico e origano. La giusta alternativa per uno spuntino sano e appagante.

Allora cosa aspetti?
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Mangia bene, dormi profondamente

Ecco alcuni consigli del Dott. Luigi Gratton per una buona nutrizione e un buon sonno notturno.

- Fai una cena più leggera, a base di insalate, verdure, frutta, cereali integrali e fagioli

- Una zuppa di lenticchie, un'insalata e qualche frutto per dessert

- Se la caffeina ti tiene sveglio, evita di bere bevande che ne contengono nelle 6-8 ore prima di andare a dormire

- Modera l'assunzione di alcol per evitare un sonno disturbato

- Bevi liquidi soprattutto durante la giornata e riducili dopo cena. Se devi prendere medicine al momento di coricarti, usa una piccola quantità d'acqua

- Se hai l'abitudine di fare uno spuntino a letto, scegli cibi con un elevato apporto di calcio per favorire il rilassamento muscolare

- Un bicchiere di latte tiepido è un noto rimedio della nonna contro l'insonnia!

Blogger Markus e belliesani.it

articolo tratto da Aspire n.165, inserto Herbalife Today
giovedì 23 giugno 2011

Cervello nella pancia

Hai un cervello nella pancia


C'è un secondo cervello dentro di te, una sorta di alieno che lavora dentro la tua pancia al di fuori della tua coscienza. Gestisce l'avanzamento del cibo lungo il tubo digerente, dall'esofago al retto, ed è coinvolto nell'insorgenza di diverse malattie a sfondo psicosomatico, dal bruciore di stomaco cronico alla colite.

Ma pare proprio che sia anche in grado di influenzare il tuo stato d'animo, come dimostrano studi recenti del patologo Michael Gershon, docente alla Columbia University di New York.

Questa sorta di cervello della pancia è formato da centinaia di milioni di cellule nervose che costellano l'intera parete dell'apparato digerente, del tutto simili a quelle della testa. "Il reticolo di neuroni trasmette a velocità rapidissima una serie di messaggi lungo il sistema gastrointestinale, così come fanno tra loro i neuroni del cervello principale", dice Luigi Benini, professore associato di gastroenterologia all'Università di Verona.
Attraverso il nervo vago, il cervello dell'addome e quello della testa dialogano e si influenzano a vicenda. "Avviene in un rapporto equilibrato, senza sudditanze", spiega Eugenio Parati, direttore del Dipartimento di malattie cerebro-vascolari dell'Istituto Neurologico Besta di Milano. "Un esempio? Sappiamo che l'ansia accentua in molte persone la sindrome del colon irritabile, ma sembra sia vero anche il contrario: la presenza dell'infiammazione al colon può dare il via all'ansia". E diversi studi rivelano che malattie come il Crohn e la colite ulcerosa possono facilitare l'insorgenza della depressione.
"Si è anche capito che all'origine di un disturbo come la dispepsia, chiamata spesso gastrite, ci sia proprio il sistema neurale addominale, che reagisce in persone predisposte alle tensioni emotive elaborate dal cervello principale", dice Vincenzo Savarino, professore ordinario di gastroenterologia all'Università di Genova.

DIMMI COME DIGERISCI E TI DIRO' CHI SEI
I tuoi due cervelli producono, fra l'altro, le stesse molecole: in particolare la serotonina, il neurotrasmettitore che ha un ruolo chiave nella regolazione dell'umore.
"Proprio per questo si comincia a pensare che il cervello della pancia abbia un'influenza sugli stati d'animo e sulla personalità", spiega Massimiliano Valeriani, neurologo dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. "Anche se è vero che la serotonina creata dai neuroni dell'intestino tende a rimanere in zona e determina effetti che sono indirizzati al buon funzionamento della digestione". Questo intreccio tra i due cervelli potrà condurre in futuro ad un modo diverso di curare le malattie dell'addome.

ESISTE UN'EMICRANIA ADDOMINALE!
"Succede a volte che un bimbo abbia forti dolori alla pancia, senza mostrare in realtà alcun segno di infiammazione o di danni allo stomaco e all'intestino", continua Valeriani. "Ebbene: si è scoperto che un'alterazione della funzionalità del cervello, come quella che è propria dell'emicrania, può produrre dolore tramite il sistema nervoso dell'addome, e non tramite quello della testa. Così l'emicrania invece che dare mal di testa può produrre mal di pancia".
Ma perché il collegamento fra i due cervelli può andare in tilt, creando situazioni-paradosso come l'emicrania addominale? "Alcuni studi dimostrano che dietro certe patologie intestinali c'è un'anomalia di reazione da parte del cervello numero uno. Grazie a tecniche di studio neurofisiologiche abbiamo verificato che gli impulsi dolorosi provenienti da colon e retto(stimolati elettronicamente in via sperimentale) vanno ad attivare un'area del cervello delle persone sane e un'altra, un po' spostata all'indietro, nei pazienti con la sindrome del colon irritabile. Quando tali meccanismi saranno più chiari, riusciremo a trovare terapie più mirate".

Intanto sappi che quando vivi una brutta notizia come un pugno nello stomaco, tutti e due i tuoi cervelli l'hanno presa male. E sappi che se farai una buona digestione anche l'umore ti ringrazierà.

articolo tratto da "OK la salute prima di tutto", n.6 giugno 2011, scritto da Paolo Rossi Castelli

Blogger Markus

Si dimagrirà mangiando? E' la sfida del prossimo futuro. Il cervello nella pancia possiede una fittissima rete di sensori che gestiscono l'avanzamento del cibo durante la digestione. I neuroni intestinali intervengono anche nell'analisi delle diverse sostanze che compongono gli alimenti e nella valutazione del loro contenuto energetico. E non basta: Il cervello nella pancia contribuisce alla gestione del senso di fame o di sazietà. Sono allo studio cibi che "controlleranno" l'appetito delle future generazioni.
lunedì 20 giugno 2011

Proteine


Le proteine sono uno degli ingredienti principali di cui l'organismo ha bisogno ed è quindi necessario garantirne un apporto adeguato ogni giorno. Le proteine sono composte da elementi di base chiamati aminoacidi. Molti di questi aminoacidi sono "essenziali" perché l'organismo non è in grado di produrli e quindi devono essere assunti con la dieta.

Ogni cibo contiene una diversa quantità di aminoacidi. I cibi ad alto apporto proteico vengono classificati come proteine complete o incomplete. In generale, le proteine animali tendono ad essere considerate proteine complete che contengono tutti gli aminoacidi essenziali, mentre le proteine incomplete (alcune proteine vegetali) ne contengono solo alcuni.

Quali cibi sono buone fonti di proteine?

Carni rosse magre, tacchino, pollo, pesce e uova sono ottime fonti di proteine animali.

Buone fonti di proteine vegetali sono la soia, i fagioli, le lenticchie e i piselli. Le uniche proteine vegetali che contengono tutti gli aminoacidi essenziali sono i semi soia e i cibi derivati ed un cereale chiamato quinoa.

Le proteine in polvere ricavate da soia e siero del latte o dall'albume dell'uovo possono essere aggiunte ad altri cibi per aumentarne l'apporto proteico.

Aggiungi Formula 3 Integratore Proteico in polvere ai tuoi pasti per avere una carica extra di proteine tutti i giorni.

Prova questa gustosa ricetta per il tuo frullato Formula 1: Delizia di nocciole

- 2 misurini (cucchiai) di Formula 1 Vaniglia
- 150 ML di latte di soia
- 2 cucchiai di yogurt magro
- 1 cucchiaio di nocciole tritate

Frulla il tutto e gusta questa delizia al gusto di vaniglia e nocciola

Blogger Markus

articolo tratto da Aspire n.165, inserto Herbalife Today
giovedì 16 giugno 2011

Ipertensione, problema di tanti
: lo sport è la cura più indicata!


L’ipertensione è un problema che interessa, solo in Italia, almeno 15 milioni di persone, con un’incidenza e un tasso di mortalità preoccupanti: circa 240 mila decessi, pari al 40% di tutte le morti legate a patologie cardiovascolari.

“Conosci i valori della tua pressione e raggiungi l’obiettivo”: questo lo slogan che anima la VII Giornata Mondiale contro l’ipertensione arteriosa. Il 17 maggio gli esperti della SIIA, Società Italiana Ipertensione Arteriosa, sono scesi in campo, con 100 postazioni sparse in tutto il territorio italiano per informare e sensibilizzare su questa patologia così diffusa, ma altrettanto trascurata. Numerose le iniziative tra cui misurazione della pressione e consulenze gratuite, anche presso i Centri Ospedalieri per l’Ipertensione Arteriosa, aperti per l’occasione, e presso numerose farmacie, grazie alla collaborazione con la Federazione Ordini Farmacisti Italiani, Fofi, e Federfarma. Il personale specializzato ha distribuito materiale informativo e a tutti gli interessati ha offerto la misurazione gratuita della pressione arteriosa.

LO SPORT COME CURAL’ipertensione può essere tenuta sotto controllo in diversi modi. Farmacologicamente, riducendo il proprio peso corporeo, cercando di limitare al massimo i fattori stressanti, moderando gli alcolici, eliminando droghe e fumo, praticando attività fisica. Dal momento che lo sport non solo riduce sovrappeso e stress, ma arreca all’organismo ulteriori benefici, specie al sistema cardiovascolare, ecco che si dimostra tra le tante ‘terapie’ quella più soddisfacente e completa, sia a livello di prevenzione che di trattamento. Numerosi studi hanno, infatti, già da tempo dimostrato che, non solo, ogni chilo perso si traduce in 1 mmHg in meno di pressione sia massima che minima, ma anche che un regolare esercizio fisico in pazienti con ipertensione lieve o moderata riduce la pressione arteriosa sistolica di 8-10 mmHg e quella diastolica di 7-8 mmHg. In pratica, l'esercizio fisico è in grado di diminuire di circa il 50% il rischio di danni cardiovascolari e cerebrali causati da una pressione eccessiva. Una riduzione che tutti voi potete direttamente controllare, dal momento che l’allenamento ha un effetto ipotensivo anche a breve termine: dopo aver eseguito un esercizio di tipo aerobico di 30-40 minuti, per circa 13 ore la vostra pressione rimarrà più bassa di 5-8 mmHg. Ma come si spiega dal punto di vista strettamente scientifico un simile beneficio? Sono tre i fattori che incidono maggiormente. L’aumentata capillarizzazione a livello muscolare e cardiaco che sviluppa un micro ciclo coronarico; il maggiore apporto di sangue ed ossigeno a tutti i tessuti ed in particolare al muscolo cardiaco; la riduzione delle resistenze periferiche, sia grazie alla diminuzione dell'attività di alcuni ormoni e dei loro recettori (catecolamine), sia grazie all'aumento del letto capillare.

LO SPORT PIU' ADATTOLo sport più indicato per chi soffre di pressione alta deve innanzitutto essere aerobico, ovvero un’attività fisica di durata, almeno 20-30 minuti, svolta a media intensità, quindi non superando mai il 70% del massimale, praticata regolarmente per minimo tre volte alla settimana. Tipici esempi di lavoro aerobico sono la marcia, il jogging, la corsa, il nuoto di resistenza ed il ciclismo. Per quanto concerne l’impatto sul paziente iperteso delle tante discipline sportive ad impegno misto, che hanno cioè sia una componente anaerobica che aerobica, come lo sci, il tennis, il calcio, il basket e altre, la scienza ad oggi ancora non si pronuncia in modo definitivo ed inequivocabile. Mentre rivalutata negli ultimi tempi, è l’attività di tonificazione (con o senza pesi e se abbinata ad un programma cardio) in passato assolutamente controindicata. E’ infatti risaputo che durante la contrazione muscolare si verifica una parziale occlusione dei vasi sanguigni che produce un aumento delle resistenze periferiche ed un maggiore lavoro del cuore costretto a contrarsi per contrapporsi a queste maggiori resistenze. Di conseguenza, la pressione arteriosa sistolica (pressione massima) aumenta bruscamente fino a raggiungere anche valori di 300 mmHg contro i normali 120 mmHg. Questo brusco innalzamento è potenzialmente pericoloso per cardiopatici, ipertesi e diabetici. Viceversa questa tipologia di attività fisica diviene utile e priva di rischi se si seguono le seguenti indicazioni: si deve procedere con gradualità; il numero di ripetizioni per esercizio deve essere elevato (20-25 o più ripetizioni); i carichi utilizzati devono essere moderati (40-60% del massimale); si deve eseguire una corretta tecnica di respirazione, inspirando durante la fase di scarico dell'esercizio, tipicamente quando il peso ritorna alla posizione iniziale, ed espirando durante la fase di carico dell'esercizio, ovvero quando si fa più fatica; - se non si è esperti è consigliato affidarsi ad un personal trainer qualificato che imposti il programma di allenamento e segua l’esecuzione degli esercizi.

Tratto da gazzetta.it a presto da Blogger Markus e belliesani.it
lunedì 13 giugno 2011

La moda delle intolleranze alimentari

Ormai c'è un esercito di intolleranti a qualche cibo. Chi elimina i lieviti, chi i latticini, e via così. Vittima di test sulle intolleranze alimentari che si chiamano Dria, Vega, citossico o Alcat.
Questi pseudoesami servirebbero per scoprire la ridotta capacità dell'organismo di metabolizzare un cibo, con susseguenti gonfiori e malanni. Per individuare l'alimento incriminato, analizzano condizioni variabili: dalle non meglio precisate vibrazioni energetiche (Vega) alle alterazioni dei globuli bianchi (citossico).

Qual è il problema? Non ci sono studi scientifici a supporto di tali test. Non a caso se ci sottopone allo stesso esame più volte, si hanno risultati differenti. E, non a caso, una persona su due risulta intollerante a qualcosa. Eppure, sembra che 40 italiani su 100 si sottopongano a uno di questi test non convenzionali. In barba ai costi, che si aggirano sui 200-300€ a esame. E' una moda. Tanto diffusa quanto insensata. Inseguita con la speranza di perdere una o due taglie o di allontanare un malessere. Va fatta chiarezza. Un alimento può scatenare intolleranza o allergia. Per la medicina ufficiale solo due persone su cento soffrono di intolleranze alimentari. Quelle reali sono dovute a difetti di produzione di enzimi digestivi (come da lattasi, che rende intolleranti al latte), diagnosticabili tramite i test sul respiro. Poi c'è l'intolleranza al glutine (malattia celiaca), che si accerta dosando nel siero gli anticorpi specifici. Nelle allergie, a scatenare la reazione è l'allergene contenuto nell'alimento: una proteina, che innesca la produzione sbagliata di anticorpi, creando un'infiammazione. Come si diagnosticano? A disposizione ci sono gli esami seri: dal prick test agli esami molecolari, che si effettuano dal medico specialista, l'allergologo.

A presto Blogger Markus, e Belliesani.it

articolo tratto dal n.6 di "OK la salute prima di tutto", scritto da Donatella Macchia, responsabile Servizio per la diagnosi e il Follow Up di allergie e intolleranze alimentari al San Giovanni di Dio di Firenze.
giovedì 9 giugno 2011

Benessere

La definizione data dall'Organizzazione Mondiale della Sanità è la seguente: stata di completo benessere fisico, psichico e sociale e non di semplice assenza di malattia.

Lo stare bene con se stessi coincide con la cultura della prevenzione, quindi prima di tutto conoscersi, delineare il perimetro del proprio benessere individuale e poi assumere stili di vita adatti per mantenerlo. Prevenzione non significa privazione, ma piuttosto scelta consapevole di quei comportamenti che per ciascuno risultano più salutari.

Per farvi capire meglio come si può ottenere il proprio benessere, cioè il giusto equilibrio tra mente e corpo, unito all'amore verso se stessi, eccovi i 4 capisaldi ispirati al principio della prevenzione così come li intende il Dott. Umberto Veronesi, medico di fama mondiale, direttore dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano, e creatore della Fondazione che porta il suo nome.

Il primo è l'ALIMENTAZIONE: il cibo è gusto, tradizione, cultura e anche uno strumento fondamentale di salvaguardia del proprio benessere. La scienza ha dimostrato che esistono alimenti dannosi, da ridurre o evitare, e alimenti che aiutano a proteggerci anche dalle malattie più gravi, come alcuni tumori e le patologie cardiovascolari. Seguire una buna alimentazione è facile. La regola d'oro è la moderazione, dunque mangiare poco, e variare gli alimenti. Da una parte riducendo al minimo, o meglio eliminando, le carni, dall'altra privilegiando frutta e verdura.

Il secondo caposaldo è ancora più elementare: dire NO al fumo è un imperativo morale nei confronti di se stessi. Il legame sigarette-malattie è così evidente che fumare oggi è una forma di mancanza di rispetto verso la propria vita e la propria salute.

Il terzo caposaldo è svolgere ATTIVITA' FISICA moderata e costante. Il nostro corpo è costruito per il movimento e la sedentarietà è un'abitudine acquisita. Dunque, per mantenere un'armonia con la nostra stessa natura dobbiamo compensare le abitudini della vita tipica delle società occidentali dedicando tempo al movimento.

Il quarto caposaldo è mantenere ATTENZIONE COSTANTE AL BENESSERE PSICHICO. Se la salute è equilibrio mente-corpo, non ci può essere un divario tra ciò che avvertiamo con i nostri sensi e ciò che percepiamo con la nostra psiche. Non possiamo ignorare che un problema dell'era moderna è che, se da un lato aumenta il benessere fisico, dall'altro diminuisce, o per lo meno non cresce di pari passo, quello psichico, quasi che la società del benessere contribuisca ad ampliare il disagio mentale.
Aumenta la vita media e la sua qualità, e contemporaneamente aumentano le depressioni, i suicidi anche nei giovani, gli omicidi anche in famiglia, le separazioni. E' importante quindi prendersi cura del proprio corpo, ascoltare i suoi segnali di allarme, controllare il proprio stato di salute, ma allo stesso tempo non trascurare mai il nostro rapporto con noi stessi e poi con gli altri: con familiari e amici, ma anche con i colleghi e la comunità nel suo insieme.

Io (dice il dott. Veronesi), per esempio, mi difendo dallo stress con la riflessione: esamino di continuo i miei comportamenti e le mie reazioni e altrettanto faccio con quelli degli altri. Penso che l'acquisizione di consapevolezza sia un esercizio importante, che tutti possono compiere.

Blogger Markus

articolo tratto dal numero 6 - giugno 2011 di "OK la salute prima di tutto"
lunedì 6 giugno 2011

Vuoi scacciare la stanchezza? Bevi tè freddo




Sei a fine giornata e il caldo ti ha reso senza forze? Hai passato una brutta notte e ti attende una riunione a metà mattina? Bevi un bicchiere di tè freddo. Uno studio pubblicato sulla rivista Nutritional Neuroscience esalta i benefici dell'infuso contro il senso di stanchezza. Gli esperimenti su 44 volontari hanno dimostrato che chi di loro sorseggiava tè era più concentrato e vigile nell'esecuzione di una serie di esercizi.


La ricerca si aggiunge a una mole di studi sulle virtù della bevanda, le cui sostanze hanno proprietà dimagranti, antiossidanti, antinfiammatorie e protettive nei confronti delle malattie cardiovascolari e di alcuni tipi di tumore (reni, pelle, seno, bocca, prostata). D'estate è perfetto il tè freddo, che mantiene le stesse caratteristiche dell'infuso caldo. "Vanno bene anche le bevande confezionate, perché il potere antiossidante è lo stesso delle infusioni fatte in casa", spiega Mauro Serafini (ricercatore INRAN). "Che siano alla pesca o al limone poco cambia. Prima di berli è bene leggere l'etichetta: possono essere ricchi di zuccheri o contenere coloranti e aromi".

INFUSI E TISANE.
Ecco alcune ricette per infusi e tisane che puoi preparare a casa, con ingredienti da acquistare in confezioni già pronte al supermercato, come i filtri di tè verde, o in erboristeria, da conservare in contenitori di vetro, al riparo da luce e umidità, evita di dolcificare! Altrimenti usa il miele al posto dello zucchero.

"Perché la bevanda naturale aiuti a dimagrire è necessario berne una o due tazze al giorno per un ciclo di 20 giorni" spiega il dott. Visconti. "Si possono fare anche più cicli, con un intervallo di qualche settimana tra l'uno e l'altro: un'assunzione continuativa può provocare fenomeni di accumulo e quindi di intossicazione.

Tè verde: aumenta il dispendio energetico dell'organismo e stimola l'organismo. "Il merito è dell'azione delle catechine e della caffeina, contenute in grandi quantità nelle sue foglie", spiega Daniela Giachetti. "Queste sostanze aiutano le cellule a rendere più efficiente l'uso di energia: viene accelerato il metabolismo dei grassi e si rallenta il loro accumulo". I primi a scoprirlo sono stati alcuni scienziati dell'Università di Ginevra: bevendo tè verde, secondo le loro indagini, si arriverebbe a consumare il 4% in più di calorie al giorno.

Preparazione dell'infuso: "Lascia in infusione due cucchiaini di tè verde in acqua bollente a 80 gradi e non a 100: il calore troppo elevato potrebbe danneggiare le proprietà di alcune sostanze" raccomanda Ciro Vestita. "Gustalo amaro, senza l'aggiunta di zucchero, latte, limone e nemmeno miele".
Quanto: due tazze al giorno a stomaco vuoto.
Attenzione a ... non sono riportati effetti collaterali, se non una possibile riduzione della pressione sanguigna.

Articolo tratto da "OK la salute prima di tutto" n.6-Giugno 2011
Mauro Serafini,
ricercatore INRAN, Istituto Nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione
Marco Visconti, responsabile a Roma degli ambulatori di medicina non convenzionale al Fatebenefratelli dell'Isola Tiberina.
Daniela Giachetti, presidente Società Italiana di Fitoterapia.
Ciro Vestita, docente a contratto di fitoterapia all'Università di Pisa.

Il nostro consiglio: il nostro infuso di erbe è protetto da ben 3 brevetti, contiene le migliori erbe al mondo, non ti resta solo che scegliere il gusto e ordinarlo.

A presto Blogger Markus e il gruppo Belliesani.it
giovedì 2 giugno 2011

un equilibrio perfetto ...


Mantenersi attivi aiuta a rimanere in forma e controllare il peso. In generale, più si è attivi e più si vive bene e in forma. Le prime volte l’esercizio fisico può provocare qualche dolore se i muscoli non sono abituati allo sforzo. È un fenomeno passeggero, non farti scoraggiare.

I vantaggi dell’esercizio

- Un regolare regime di fitness aiuta ad avere una migliore forma fisica e a migliorare la postura, riducendo così l’insorgere di possibili problemi di carattere ortopedico.
- Un regolare regime di fitness aiuta ad avere una migliore forma fisica e a migliorare la postura, riducendo così l’insorgere di possibili problemi di carattere ortopedico.
- Un regolare regime di fitness favorisce l’efficienza del sistema cardiovascolare, rafforza la muscolatura e migliora l’agilità di tutto il corpo.
- L’esercizio inoltre aumenta la capacità di concentrazione e può migliorare la produttività nel lavoro.
- L’attività fisica stimola il rilascio di endorfine, che favoriscono una sensazione di felicità e positività e promuovono il benessere.
- Non importa se hai 20 o 50 anni: chiunque può fare attività fisica. Non è mai troppo tardi per iniziare.
- L’esercizio regolare durante il giorno può aiutare a dormire meglio la notte.
- Si consiglia di consultare un medico prima di intraprendere un regime di attività fisica; chiedi ad un personal trainer qualificato dei consigli sugli esercizi più adatti al tuo corpo.
- Gli esperti raccomandano di fare almeno 30 minuti di attività fisica ogni giorno. Ma l’esercizio da solo non è sufficiente a garantire uno stile di vita più sano. Occorre anche seguire un’alimentazione bilancia

L’importanza di un’alimentazione sana

Una dieta equilibrata, sana e nutriente è essenziale per il benessere fisico, mentale e psicologico. Una dieta equilibrata consiste in un adeguato apporto di vitamine, minerali, fibre, proteine, acidi grassi ‘sani’ e micronutrienti. Una dieta poco sana a base di cibi salati o ricchi di grassi saturi può favorire l’insorgere di problemi di salute. Problemi di obesità e stress sono solo due tra le possibili conseguenze di una dieta inadeguata.

I piani alimentari svolgono un ruolo importante per gli atleti, il cui corpo, essendo sottoposto regolarmente a grandi sforzi, ha bisogno di un maggiore apporto di energie per sostenere l’esercizio fisico. Stanchezza e difficoltà di concentrazione sono indizi frequenti di un apporto inadeguato di energie. Durante l’attività fisica l’organismo ha bisogno di energia per stimolare lo sviluppo muscolare.

Herbalife è consapevole che a volte può essere difficile applicare tutti i dettami di uno stile di vita sano. Per questo offre integratori alimentari formulati scientificamente che aiutano a soddisfare il fabbisogno quotidiano di vitamine e minerali. Contatta oggi stesso un Distributore Indipendente Herbalife per scoprire come seguire una dieta sana.